
Non è stato così e fino ad ora non mi è stato possibile collegarmi neanche ad internet per scrivere un resoconto di quanto accade attorno a me,
Son riuscito ad avere una chiavetta d'accesso solo adesso e posso scrivere qualcosa di questo mio viaggio ma ancora poco, perchè l'accesso è enormemente lento.
Arrivo ad Antananarivo con un ritardo enorme, dopo una sosta presso l'areoporto di Parigi di quattro ore. Durante il volo mi succede un incidente che condizionerà tutta la mia permanenza ad Henintsoa: un maledetto torroncino dell'air france, mi lesiona un molare rifatto, con la formazione di uno spigolo affilato e tagliente. Da allora presento una piaga alla base della lingua, molto dolorosa e quando parlo il dolore e la piaga diventano molto più intensi. Aspettavo che nella missione venisse il dentista per farmelo smussare ma, s'è influenzato e non è venuto.
In aereo faccio la conoscenza di una dottoressa anestesista, come me in missione col marito commerciante di torino: Margherita Piazza e Galdiero Siviero. Lei un tipo mingherlino e riservato, lui estroverso e giocherellone col bernoccolo degli affari.
Attendo lungamente le mie due valigie, oltre due ore... una arriva l'altra no. Una gran brutta cosa per uno distrutto da un viaggio così lungo: Con l'aiuto di Galdi e delle suore, che da ore ci stavano attendendo, faccio la denuncia, con la speranza che la valigia non sia andata persa...
Ero disperato e tra me e me dicevo:"Dopo tanto tempo a sistemare le valigie, a distribuirvi farmaci, occhiali, penne, blocchi di carta e quant'altro, tutto inventariato e catalogato, dopo ore di trascinamento di quel po po di bagagli, che solo Dio sa come io sia riuscito a trascinarmi dietro, adesso magari poteva essere tutto lavoro perso."
Oltre che il cruccio della perdita del PC e dell'abbigliamento che mi serviva per la permanenza nella missione."
In tale stato d'animo di disperazione, nell'areoporto, nel piegarmi, si strappa la cucitura dei calzoni

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