Esperienza indimenticabile . . .di don Lorenzo

Sabato 16 Marzo 2013 14:41 amministratore
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E' stata senz'altro un'esperienza indimenticabile quella del diacono Lorenzo Spurio di Ardore (indicato in foto dalla freccia), in Provincia di Reggio Calabria, quella di avere avuto la gioia di prestare servizio liturgico alla prima messa del Santo Padre Francesco nella Cappella Sistina. Oltre che la gioia penso che avrà provato una grandissima emozione. Vive nel mio paese Ardore e tutti lo conosciamo e lo stimiamo sia per la preparazione sia per il suo carattere affabile e alla mano con tutti. Solitamente constatiamo come i sacerdoti giovani non siano tanto propensi all'ascolto e spesso appaiono come degli impiegati, Lorenzo, ancora solo diacono, invece mi da l'impressione di possedere la saggezza e la pazienza dei nostri vecchi sacerdoti.Sa parlare ma sa anche ascoltare e immergersi nei problemi degli altri. Ardore è orgogliosa di lui e gli augura di potere essere sempre più un uomo di Dio e di non perdere quel dono importante, ma essenziale, nei religiosi che è quello dell'ascolto senza fretta e con pazienza. Ed ecco di seguito una bella lettera inviata da Lorenzo per il foglietto parrocchiale, che pubblico di seguito:

"Una giornata indimenticabile

 Grazie ad una lettera inviata all’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche presso la Santa Sede, sotto sugge-rimento del mio rettore Mons. Miguel Delgado, Provvidenza ha voluto che io ed un altro diacono del Collegio Sacerdotale Tiberino nel quale vivo, venissimo scelti per prestare servizio liturgico alla prima messa del nuovo Papa Francesco. Le parole non basterebbero per raccontare l’emozione e la gioia provate in quei momenti. Ritrovarsi nella Cappella Sistina, dove pochi giorni prima si era svolto il Conclave, insieme a tutti i cardinali elettori faceva un certo effetto. Durante la messa, in cui l’ “intera” Chiesa era presente in preghiera, non vi na-scondo che il mio cuore traboccava di sentimenti di ringraziamento a Dio e di gioia, misti ad una certa tensione dovuta alla responsabilità del servizio che ricoprivo in quel particolare momento. Nel Santo Padre Francesco, ho subito riscontrato la sua semplicità e cordialità. La breve omelia è arrivata al cuore del messaggio della nostra fede: “noi possiamo camminare quanto vogliamo, noi possiamo edi-ficare tante cose, ma se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una ONG assistenzia-le, ma non la Chiesa, Sposa del Signore. Quando non si cammina, ci si ferma. Quando non si edifica sulle pietre cosa succede? Succede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno dei palazzi di sabbia, tutto viene giù, è senza consistenza”.(parole tratte dall’omelia) Non ho niente da aggiungere alle sue parole, penso che siano chiare e dirette ad ognuno di noi che ci sforziamo ogni giorno di camminare dietro Cristo crocifisso e risorto. Alla fine della celebrazione ho avu-to l’onore di fare il baciamano e di porgergli i più cari auguri per il suo nuovo ministero. Ringrazio cordialmente tutte le persone che in questi giorni mi hanno fatto sentire la propria vicinanza nel condividere questo dono così grande. Ieri sera qualcuno mi faceva notare che su Facebook si diceva che sono diventato l’ “orgoglio” di Ardore. A questa frase vorrei rispondere che il vero orgoglio siete tutti voi che in questi anni mi siete stati accanto, sostenuto e incoraggiato nella vocazione al sacerdozio e che non mi avete fatto mai mancare le vostre preghiere.

 Vi benedico di cuore, Don Lorenzo Spurio"

 

Ultimo aggiornamento Martedì 03 Dicembre 2019 22:05