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Luigi Filippo Argirò

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Giornalista, commediografo e drammaturgo.Luigi Filippo Argirò,nato a Mammola  nel 1877, uomo di straordinarie doti umane e di grande cultura, laureato in giurisprudenza (1902) e in filosofia (1925), ha avuto nel corso della sua brillante carriera ambiti riconoscimenti. Insignito dei titoli di Cavaliere della Pubblica Istruzione, della Corona d’Italia, della Corona di San Maurizio e San Lazzaro e della Medaglia al valore civile e militare ed apprezzato dalla critica teatrale dei primi anni del Novecento, è rimasto tuttavia ignorato dagli storici del teatro e , per anni, dall’ambiente di origine ( un posto importante ai fini di una  “ rivalutazione locale “ spetta alla nobildonna Eleonora Albanese, lo scrittore sposò nel 1921).

 La sua vasta produzione, seppur improntata al naturalismo, riesce ad innovare la realtà teatrale del tempo mediante la semplificazione della stessa tecnica dialogica e della costruzione teatrale e a differenziarsi dalle opere degli altri autori di teatro della fine dell’Ottocento e dell’inizio del Novecento, intervenendo nel politico,  non attraverso una analisi della società borghese,  ma esprimendo, nella vitalità delle trame e nell’attitudine a vivere nell’attimo vivo dei vari personaggi, una forza di intervento che ha una portata storica ed una funzione operativa che va oltre i limiti della Calabria per estendersi a tutto il territorio nazionale. E’ nell’abbattimento della fraseologia retorica e nella sostanziale sensibilità ai problemi umani e sociali della sua terra che sta la modernità dell’Argirò. Il suo pensiero si inserisce con tutta la sua forza morale e culturale nei movimenti che caratterizzano le idee proprie della fine dell’Ottocento e dello inizio del secolo , il verismo  e il futurismo con la politica della convergenza parallela di tutti gli ingredienti dello spettacolo e la rivoluzione operata da Pirandello, avrà la capacità di passare da ambienti quasi sempre piccolo-borghesi  alla grande commedia e alla tragedia che assumerà in seguito una caratteristica costante di tutta la problematica teatrale.
La sua vasta produzione e la sua influenza sullo sviluppo del teatro nazionale non sono state mai ampiamente analizzate, noi crediamo, che entra a pieno titolo tra gli autori teatrali che contano nel primo novecento. Definito  “penna  argutissima” , autore che possiede tutte le qualità per imbastire e trattare un soggetto di teatro.  Di lui scrivono bene i giornali come  La Tribuna,Il Giornale d’Italia, il Corriere d’Italia, Il Messagero, L’Idea Nazionale, Il Popolo Romano, La Vittoria, Il Monitore dei R.R. Carabinieri, L’Economista d’Italia, Lo Spettacolo, L’Orfeo, il Tirso, La Gazzetta musicale e drammatica di Milano, La Gazzetta di Messina e delle Calabrie.
Opere Teatrali :
- I due rivali, farsa in un atto
- Nel campo  dell’arte, commedia in un atto
- Rimpatrio provvisorio, atto unico
- Il signore non è in casa, monologo
- Per la sete dell’oro!  Scene calabresi
- L’altra emigrazione, commedia in tre atti
- Sangue latino, episodio drammatico
- Lei e …..lui, scena comica
- Stelle fisse e stelle cadenti, commedia in un atto
- L’ultimo conte di Tolosa, dramma in 5 atti e un prologo
- ( dal romanzo “ Gli albigesi “ dello storico Giuseppe La Farina )
- Quando l’anima è pura …., commedia in tre atti
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Ultimo aggiornamento Mercoledì 28 Aprile 2010 17:30  

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