A proposito di Fini

Giovedì 06 Maggio 2010 10:27 ronsad
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Nell’articolo di Roberto del tre maggio scorso, che io condivido in gran parte, mi è sembrato interessante quell’ “…avrebbe potuto dirlo anche prima”. E’ vero, avrebbe potuto dirlo anche prima, ma noi sappiamo che prima Fini diceva altre cose, non tutte condivisibili. Tuttavia, io non sono per le condanne senza appello, come quelle che bollano una persona una volta per tutte e non ammettono che ci possa essere evoluzione nel suo modo di pensare,nei suoi comportamenti, nei principi etici, addirittura. E ammiro quegli uomini, che, nel corso della loro vita, se si accorgono di avere commesso errori, fanno di tutto per correggerli (e con questo non mi riferisco certo a tutte quelle persone, chiamate comunemente voltagabbana, che cambiano idea a ogni stagione per interesse personale!).

Io ritengo che in Fini ci sia stata questa evoluzione, per cui mi sembra più appropriata l’espressione “Meglio tardi che mai!”. Perché questo ha consentito,per la prima volta in quindici anni, dopo una totale sudditanza della maggioranza parlamentare alla volontà del capo, di  produrre un vulnus nel corpo mistico del leader più ancora che al suo ruolo; perché è stato il primo gesto di autonomia e indipendenza, vissuto da Berlusconi come un sacrilegio. Il presidente della Camera, come dice Scalfari, a questo punto del suo percorso, ha assunto l’immagine di un liberale, anzi di un liberal-democratico, attento ai diritti e ai doveri e alla legalità. Non solo, ma da quello che si è visto finora, quest’immagine non è campata in aria, perché Fini dimostra anche di avere un progetto, entro il quale si colloca il circolo di cui parla Roberto “Generazione Italia” col fine di creare sul territorio strumenti partecipativi diretti. In sostanza, il presidente della Camera si propone di creare in Italia una destra normale, europea, repubblicana, molto diversa dal partito ad personam di Berlusconi e più simile ai conservatori inglesi o francesi o tedeschi. Al contrario il Pdl è un partito ormai invecchiato, come il suo leader, e senza più progetti. Sui problemi più importanti, come tasse, immigrazione, sicurezza, temi etici si limita a fare l’eco agli slogan di Bossi.

Ultimo aggiornamento Giovedì 06 Maggio 2010 10:31